La nebbia.

Amava guidare con la nebbia, quasi quanto durante le cristalline notti di luna piena, quando l’infinita pianura sembrava scintillare fino al suo punto d’incontro con le stelle, sotto il delicato chiarore latteo della signora della notte. Al contrario di molte altre persone che al primo accenno di foschia emulavano la velocità delle lumache nei giorni migliori, lei non modificava il suo energico stile di guida, sentendosi perfettamente a proprio agio… come, del resto, si comportavano tutti coloro che erano ormai abituati e rassegnati a quell’evento atmosferico, sicuro auspicio della successiva sfavillante giornata. Unica pecca in quel roseo quadro era l’imbattersi sulle strade, per lo più sgombre (cosa incredibile per l’hinterland), in qualcuno che non faceva altro che frenare a singhiozzo non appena entrava in un batuffolo leggero di umidità. Quelli li odiava… il brivido di adrenalina che le risaliva rapido lungo la schiena ogni qualvolta doveva premere con decisione il pedale del freno era un palese monito. Ma anche quello faceva parte del gioco, dell’antico e remoto fascino della nebbia.

Ci era cresciuta insieme, ci conviveva da anni, presenza muta e rassicurante del paesaggio. E non poteva essere altrimenti, a voler ben guardare, visto che viveva da sempre nella grigia Brianza, a pochi chilometri dalla Grande Milano.

Se l’era appena lasciata alle spalle, dopo una lunga giornata passata tra musei e negozi. Il viaggio in metropolitana era stato il solito strazio, la calca delle persone sembrava aumentare ogni volta: ma chi era il deficiente che sosteneva che nessuno utilizzava i mezzi pubblici? Aveva mai provato a cercare di salire su un vagone della metro alle sei di sera? Era emersa con sollievo dal parcheggio sotterraneo e aveva cercato con bramosia le luci della città, scoprendo che essa non era che un pallido spettro dietro alla cortina fumosa di vapore acqueo e smog.

-- Luigi (I'll_slamma_ya_mamma-mia@in_da_assholio.com), September 20, 2004

Answers

In English please, Luigi. Most of the people here don't understand what you're trying to say.

-- (foo@bar.com), September 20, 2004.

Uh, I think I can help.

The fog. It loved to guide with the fog, nearly how much during the crystalline nights of full moon, when the infinite plain seemed to spark until its point of encounter with stars, under the delicate (something) of the night. To the disbelief of many other people to whom the first one I point out of haze emulated the speed of the snails in the better days, she perfectly did not modify its energetic style of guide, feeling themselves just comfort...like, of the rest, behaved all those who were by now used to you and (something) to that atmospheric event, sure auspice of the previous day. The only defect in that rose-colored picture was to (something) roads, for more sombre (incredible what for the hinterland), in that it did not make other that to refrain to cry not as soon as it entered in a light humidity flock. Some hated them... the rush of adrenaline that went back them express along the every back qualvolta had to press with decision the pedal of the brake was evident for a minute. But also that one made part of the game, of the ancient and remote fascination of the fog. We had grown together, cohabited together for years, dumb and reassuring presence of the landscape. And it could not otherwise be, to very wanting to watch, inasmuch as it lived from always in the grey Brianza, to short kilometers from Great Milan.

It soon left the shoulders, after one long last day between museums and stores. The travel in metropolitan had been the usual, and the crowd of people seemed to increase every time, but who was the deficient one whom she supported that nobody used the average publics? He who had never tried to try to go up on a (something) of the meter until 6:00 pm? He was emerged with relief from the underground parking and had tried with (something) the lights of the city, discovering that it was not that a pale phantom behind the smoky watery vapor curtain and smog.

-- I Like Pasta (fettucine@marinara.com), September 20, 2004.